venerdì 20 gennaio 2012

Lanificio Luciani, caos e musica alta. Protestano i residenti

Da qualche anno l'ex Lanificio Luciani si è imposto come uno dei luoghi cult della movida romana, grazie agli spettacoli, ai concerti, alle mostre e a tutte quelle iniziative dal taglio decisamente alternativo e di largo respiro artistico che lo hanno reso unico nel suo genere.

Esiste però un rovescio della medaglia particolarmente amaro. Come infatto segnalato da una lettrice del blog, stanno diventando sempre più intollerabili gli episodi di inquinamento acustico dovuti alle performances musicali che si svolgono all'interno dell'ex stabilimento industriale.

I più penalizzati sono i residenti di Casale Rocchi che lamentano i classici disagi di cui spesso si parla anche in altri luoghi caldi della notte romana, come Testaccio o S. Lorenzo.

Non risulta, al momento, che le Forse dell'Ordine abbiano preso dei provvedimenti per contenere le emissioni acustiche, nè tantomeno per combattere il fenomeno dei parcheggiatori abusivi che operano nella zona.

3 commenti:

  1. VERAMENTE GLI ABITANTI DI VIA DEL CASALE ROCCHI HANNO ANCHE VARIE VOLTE DENUNCIATO IL FATTO AI VIGILI URBANI E ADDIRITTURA HANNO FATTO INTERVENIRE ANCHE L'ARPA MA....PROPRIO QUELLA SERA IL LANIFICIO LUCIANI NON HA AVUTO IN PROGRAMMA NESSUNO SPETTACOLO!!!!!!!
    CIAO A TUTTI

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  2. Sì, abbiamo fatto 2 esposti ai vigili urbani, abbiamo chiamato l'arpa (che quando è venuta non ha riscontrato nessuna anomalia perché quella sera non c'erano spettacoli/serate danzanti in corso...guarda caso!). Purtroppo è necessario che tutti i residenti della zona facciano un esposto e chiamino regolamente e puntualmente i vigili urbani tutte le volte che il volume notturno della discoteca supera i livelli di tollerabilità.
    Aspettiamo fiduciosi che qualcosa cambi...
    ciao

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  3. La coincidenza che durante la verifica dell'Arpa non ci siano stati concerti all'ex Lanificio è assai sospetta...Lancio comunque la proposta di coordinarci, itilizzando come piattaforma questo blog, per raccogliere delle firme e tempestare le autorità per indurli a controlli più serrati

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