lunedì 13 febbraio 2012

Aspettando il 211 a Pietralata....

Il concetto di vivibilità dipende da molteplici fattori. Per il sottoscritto, ad esempio, un quartiere è "vivibile" quando è possibile fruire di determinati servizi (scuole, posta, parchi, negozi, ecc) senza dover ricorrere necessariamente all'utilizzo di un autovettura. Se ognuno di noi, infatti, prendesse la macchina, oltre che per recarsi a lavoro, anche per altre attività extra-lavorative, ci sarebbe poi ben poco da lamentarsi per il traffico che paralizza, per lo smog che inquina, per il parcheggio che non si trova.

Ma può capitare di vivere in via di Pietralata dove nulla è comodamente raggiungibile a piedi e dove la disgraziata conformazione urbanistica costringe ad "emigrare" sempre verso altri lidi. E può addirittura capitare che per il timore di 20 cm di neve un sindaco decida di vietare la circolazione agli autoveicoli sprovvisti di catene e/o gomme termiche, costringendo gli impavidi residenti a scegliere soluzioni di mobilità differenti. In quel caso, per chi volesse fare quattro passi, magari guardando le vetrine del centro o semplicemente passeggiando in un quartiere più decoroso, non rimarrebbe che il leggendario 211.

Uso appositamente l'aggettivo leggendario perchè non tutti sono realmente concordi sulla sua effettiva esistenza. Taluni sostengono infatti di averlo visto, altri dissentono, altri ancora, se vi affacciate dalle vostre finestre, li vedrete lì, immobili alla fermata, ad aspettare un pullman atteso, soprattutto nei giorni festivi, come il Messia.

Esorto tutti a scivere in massa all'Atac per segnalare questo gravissimo disservizio: il potenziamento delle corse non è una cortesia, è il minimo sindacale!!!

2 commenti:

  1. non ci potremmo mobilitare per una petizione?

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  2. Certo! Anzi, secondo me sarebbe auspicabile. Il punto di partenza potrebbe essere la raccolta di firme cui accompagnare una lettera per richiedere il potenziamento dei passaggi. Pietralata Il Fatto è disponibile sin da subito a dare evidenza alla petizione. La pregehrei quindi di iniziare a sviluppare una bozza di petizione che sarà poi pubblicata on-line

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