mercoledì 15 gennaio 2014

Parco Pertini: i cittadini contro le nuove "mani" sulla città

Anno nuovo, battaglie vecchie. Sempre sul piede di guerra il Comitato Colline e Valli di Pietralata che, davanti alla concreta realtà di vedere vanificato il sogno del Parco Pertini, così scrive:

"Quel parco non s'ha da fare. La Giunta Marino predica bene e razzola male, come hanno potuto verificare sulla loro pelle i cittadini di Pietralata.
Veniamo ai fatti. Stiamo parlando di un piccolo parco cittadino denominato "Parco Pertini", compreso tra l’Ospedale Sandro Pertini e  Via della Magnetite nel quartiere di Pietralata, che rappresenta l'unico polmone verde di un'area già altissimamente edificata e con previsione, a breve, di costruzione nella stessa zona di ulteriori 555 nuove abitazioni. La realizzazione del parco, prevista da una  delibera dell'Amministrazione Veltroni del 2006, è inserita nel Nuovo Piano Regolatore Generale del 2008. Per la realizzazione del parco i Comitati di quartiere si sono attivati fin dal 1995, confrontandosi con le varie Amministrazioni che si sono avvicendate nel corso degli anni. La Giunta Alemanno si è accanita sul Parco con una variante del 18 luglio 2012 definita "non sostanziale" che prevede, sull'area complessiva del parco di meno di 1,5 ettari, la costruzione di nuovi edifici per  0,35 ettari, compensazioni a privati per 440 metri quadri concesse proprio dentro al Parco (!) e la realizzazione di una nuova strada di 11 metri di larghezza, che divide l'area verde in due piccoli frammenti, vanificando il progetto della precedente Amministrazione.
I residenti avevano posto le proprie speranze nella nuova Amministrazione Marino, che però non ha mosso un dito.  Finisce così la storia del piccolo parco tra i palazzoni di Pietralata, venuti su come funghi con un nuovo impulso, favorito dalla ripresa delle opere previste per lo Sdo, il Sistema Direzionale Orientale. Il danno e la beffa per i cittadini, assediati da un’urbanizzazione selvaggia, che vedono così tradite le certezze fornite da atti ufficiali: una delibera del 2006 e una previsione del Piano regolatore del 2008.
Miglioramento della qualità della vita  anche in periferia, partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche ed alla manutenzione del verde pubblico, piste ciclabili e aree pedonali anche in periferia, sono cavalli di battaglia della nuova Giunta. Come si concilia tutto ciò con l'atteggiamento di chiusura avuto dall'Amministrazione Marino?
Grande è l'amarezza dei cittadini di Pietralata  che così commentano: "Sono passati 50 anni dalla proiezione del film di Francesco Rosi "Le mani sulla città" ma sembra oggi. La storia si ripete esattamente allo stesso modo. Vincono sempre i prepotenti e gli arroganti. Che tristezza..."

5 commenti:

  1. Vorrei ricordare che anche il PRINT Pietralata nasce con una delibera del 2006 e tutto il progetto è ancora sulla carta.
    Nel comunicato si dice che i comitati di quartiere (?) si sono attivati per il parco fin dal 1995. Sono passati quasi 20 anni e non sembra che i risultati siano brillanti. Forse sarebbe il caso che i vari comitatini presenti nel quartiere si chiedano chi e cosa rappresentano.

    RispondiElimina
  2. Scusate.. ma quel parchetto, situato in una zona che praticamente sarà un ghetto popolare, per me sarebbe diventato facilmente un posto di spaccio e di degrado. E non so quanti come me la pensano così, quindi chi lo può dire quale è la vera volonta dei cittadini attualmente se non si fa prima un sondaggio..!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Al di là di quello che potrebbe diventare il futuro e improbabile Parco Pertini, credo che il problema di fondo del nostro quartiere sia quello di non avere dei soggetti (comitati, associazioni, ecc.) autorevoli, credibili e realmente rappresentativi delle esigenze del quartiere.
      La storia di questi anni ha dimostrato che i vari comitatini presenti, a volte espressione e/o cinghia di trasmissione di partiti o personaggi politici, hanno agito sempre in maniera episodica e non sono mai riusciti a stimolare nel quartiere una vera partecipazione popolare.

      Elimina
    2. Concordo con questa considerazione che più volte ho ripreso in alcuni post. Aggiungo inoltre che spesso si sovrastimano le reali possibilità di un Comitato il quale, nella stragrande maggioranza dei casi, ha un seguito piuttosto modesto. Gli Amministratori questo lo sanno bene e infatti si limitano a concedere tutt'al più meri incontri di cortesia nei quali raramente vengono raccolte le istanze provenienti dal "basso".

      Elimina
  3. E' evidente che le considerazioni espresse dai diversi Comitati sono riconducibili esclusivamente a chi di quei Comitati ne fa parte o ne indirizza una certa simpatia. Premesso che nessuno possa indicarsi come rappresentativo di "tutti i cittadini", - frivolezza in cui spesso sconfinano i Comitati di quartiere - sarebbe cosa buona e giusta che quanti non si riconoscessero nelle iniziative e nelle idee proposte dai diversi Comitati presenti, si organizzassero a loro volta per affermare e far conoscere le proprie posizioni in merito ad uno specifico problema.

    RispondiElimina